CAPPELLINA: riprendono le celebrazioni della Messa al Sabato mattina alle 9:00 nell’Oratorio della Madonna delle Querce (Cappellina) in via Palazzo dei Diavoli.

RACCOLTA DI GENERI ALIMENTARI: Questo fine settimana alle Messe. La Caritas questo mese chiede in particolare LEGUMI SCATOLATI, PASTA E TONNO.

MUTAMENTI IN CHIESA
Con la fine dei distanziamenti per la pandemia si è voluto cogliere l’opportunità per iniziare ad adeguare lo spazio celebrativo introducendo due novità: le panche leggermente inclinate per destabilizzare l’“effetto teatro” e suggerire, anche inconsciamente, una partecipazione più comunitaria alle celebrazioni e la riconfigurazione degli spazi dedicati alla devozione mariana, anche per andare parzialmente incontro alle indicazioni dell’Ordinamento Generale del Messale Romano che al n. 318 dispone che “Di un medesimo santo poi non si abbia abitualmente che una sola immagine”. Si è così deciso togliere 2 delle 6 immagini mariane ancora presenti nell’aula liturgica: la statua vicino al Ciborio e l’immagine della Madonna che scioglie i nodi vicino al fonte battesimale. Tre ragioni mi hanno spinto a questa decisione, pur essendo cosciente di andare contro un’abitudine e un affetto consolidati, almeno in uno strato di fedeli.
1. Il posto dell’immagine di Maria nell’aula liturgica è nella navata, vicino ai fedeli, non nel presbiterio. Maria è la perfetta discepola che accompagna, è di esempio, protegge e intercede per noi che condividiamo il suo cammino.
2. Manca il riferimento a Gesù. Dopo le apparizioni di Lourdes e di Fatima è invalso l’uso di statue mariane prive di un elemento che per 18 secoli era stato ritenuto essenziale in ogni rappresentazione mariana ed è in effetti teologicamente corretto: la presenza di Gesù. Separata dal Figlio, la figura di Maria perde ogni significato nella storia della Salvezza e nella spiritualità (padre Raffaele nel suo incontro mariano del 3 aprile scorso ci ricordava come al centro della preghiera mariana per eccellenza, l’Ave Maria, ci sia il nome di Gesù).
3. La collocazione della statua, di fatto, “metteva in ombra” il ciborio contenente l’Eucaristia. Immagino che nessuno consideri Maria più importante del Signore, ma la nostra spiritualità vive di segni e il segno era oggettivamente fuorviante.
Lo spazio per la devozione mariana diventa quindi lo spazio a metà navata, scelta che meglio esprime l’identità di Maria e l’invito per il fedele a proseguire per incontrare l’unico vero Salvatore che fin da subito ci mostra e ci invita ad adorare e a seguire. Valutiamo eventualmente insieme se l’immagine di Maria Madre delle Grazie di Montenero ci aiuta a esprimere correttamente e affettivamente la nostra devozione.
La mia intenzione non è comunque di condannare al completo oblio l’immagine, ma di recuperarla alla devozione in occasione della processioni all’aperto.
A dire il vero ritengo che il nostro spazio liturgico abbia bisogno di ulteriori interventi per essere maggiormente funzionale e simbolicamente espressivo dei Misteri che vi vengono celebrati, ad esempio con una sede del presidente della celebrazione meno distante dai fedeli, ma credo anche che sia meglio intervenire con gradualità.
Mi scuso con chi farà più fatica ad accettare il cambiamento, ma allo stesso tempo li invito a cogliere questa opportunità di crescita, e ringrazio tutti per la comprensione. d. Luca