3ª DOMENICA DI PASQUA – ANNO B

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Canto

 

Aspersione con l’acqua lustrale

Fratelli e sorelle carissimi, invochiamo la benedizione di Dio nostro Padre perché questo rito di aspersione ravvivi in noi la grazia del Battesimo, per mezzo del quale siamo stati immersi nella morte redentrice del Signore per risorgere con lui alla vita nuova.

Padre, gloria a te, che dall’Agnello immolato sulla croce fai scaturire le sorgenti dell’acqua viva. Gloria a te, o Signore.

Cristo, gloria a te, che rinnovi la giovinezza della Chiesa nel lavacro dell’acqua con la parola della vita. Gloria a te, o Signore.

Spirito, gloria a te, che dalle acque del Battesimo ci fai riemergere come primizia della nuova umanità. Gloria a te, o Signore.

Il prete prende l’aspersorio e asperge se stesso e i ministri, poi il clero e il popolo

Dio onnipotente ci purifichi dai peccati e per questa celebrazione dell’Eucaristia ci renda degni di partecipare alla mensa del suo regno nei secoli dei secoli. Amen.

 

Gloria

Gloria a Dio nell’alto dei cieli
e pace in terra agli uomini amati dal Signore.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo,
ti adoriamo, ti glorifichiamo,
ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa,
Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.
Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo,
Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre,
tu che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo,
accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre,
abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo,
tu solo il Signore,
tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo,
con lo Spirito Santo,
nella gloria di Dio Padre. Amen.

 

Colletta

Preghiamo.
Ciascuno formula in silenzio la propria intenzione di preghiera.

O Padre, che nella gloriosa morte del tuo Figlio hai posto il fondamento della riconciliazione e della pace, apri i nostri cuori all’intelligenza delle Scritture, perché diventiamo i testimoni dell’umanità nuova, pacificata nel tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 

LITURGIA DELLA PAROLA

 

Introduzione alla Liturgia della Parola

La guarigione di uno storpio diventa l’occasione per annunciare la salvezza portata da Gesù, la nuova alleanza, e per invitare a farne parte.

Nella Bibbia, e in particolare per Giovanni, la conoscenza non è qualcosa di puramente intellettuale, ma è un coinvolgimento esistenziale: conoscere è osservare la sua Parola.

L’incontro col Signore risorto apre la mente ai discepoli che finalmente sono in grado di comprendere ed accogliere il messaggio di donazione di sé stesso senza riserve di Gesù.

 

Prima Lettura    At 3,13-15.17-19

Dagli Atti degli Apostoli
[Un giorno Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera verso le tre del pomeriggio. Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita e lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta «Bella» a chiedere l’elemosina a coloro che entravano nel tempio. Questi, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, domandò loro l’elemosina. Allora Pietro fissò lo sguardo su di lui insieme a Giovanni e disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse verso di loro, aspettandosi di ricevere qualche cosa. Ma Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!». E, presolo per la mano destra, lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e balzato in piedi camminava; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio. Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio e riconoscevano che era quello che sedeva a chiedere l’elemosina alla porta Bella del tempio ed erano meravigliati e stupiti per quello che gli era accaduto. Mentr’egli si teneva accanto a Pietro e Giovanni, tutto il popolo fuor di sé per lo stupore accorse verso di loro al portico detto di Salomone.
Vedendo ciò, Pietro disse al popolo: «Uomini d’Israele, perché vi meravigliate di questo e continuate a fissarci come se per nostro potere e nostra pietà avessimo fatto camminare quest’uomo?]
[In quei giorni, Pietro disse al popolo:] «Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, e avete chiesto che vi fosse graziato un assassino. Avete ucciso l’autore della vita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni.
[Proprio per la fede riposta in lui il nome di Gesù ha dato vigore a quest’uomo che voi vedete e conoscete; la fede in lui ha dato a quest’uomo la perfetta guarigione alla presenza di tutti voi.]
Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, come pure i vostri capi. Ma Dio ha così compiuto ciò che aveva preannunciato per bocca di tutti i profeti, che cioè il suo Cristo doveva soffrire. Convertitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

 

Salmo responsoriale  dal Salmo 117 (118)

Alleluia, alleluia, alleluia. (cantato)

Quando t’invoco, rispondimi, Dio della mia giustizia!
Nell’angoscia mi hai dato sollievo;
pietà di me, ascolta la mia preghiera.

Sappiatelo: il Signore fa prodigi per il suo fedele;
il Signore mi ascolta quando lo invoco.

Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene,
se da noi, Signore, è fuggita la luce del tuo volto?».

In pace mi corico e subito mi addormento,
perché tu solo, Signore, fiducioso mi fai riposare.

 

Seconda Lettura    1Gv 2,1-5a

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
[Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c’è tenebra alcuna. Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato.
Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi.]
Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.
Da questo sappiamo di averlo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità. Chi invece osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

 

Canto al vangelo        Gv 20,29

Alleluia, alleluia.
Signore Gesù, facci comprendere le Scritture; arde il nostro cuore mentre ci parli. (Cf. Lc 24,32)
Alleluia, alleuia.

VANGELO   Lc 24,35-48

Dal Vangelo secondo Luca
Gloria a te, o Signore.

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.

 

La professione di fede

Credete in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra? Credo.

Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre? Credo.

Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna? Credo.

Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatti rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia per la vita eterna, in Cristo Gesù, nostro Signore. Amen.

 

Perché siete turbati
Toccatemi
e guardate.
Di questo voi siete
testimoni.
e il fianco.

 

La nostra preghiera di oggi

Preghiamo con gioia il Signore risorto per noi e per tutti gli uomini:

  • Gesù risorto, concedici di vivere come fratelli, radunaci insieme per professarti il Vivente,
    – fa’ che siamo la tua Chiesa nel mondo.
  • Gesù risorto, vinci le nostre paure, rendi feconda la nostra missione tra le genti,
    – fa’ che ti riconosciamo presente nella storia.
  • Gesù risorto, invitaci a mangiare con te, prepara per noi il banchetto del Regno,
    – fa’ che ti riconosciamo nello spezzare il pane nella mensa eucaristica e nella condivisione fraterna.
  • Gesù risorto, rendici testimoni del tuo amore fino alla fine, fa’ che viviamo il perdono fraterno frutto del tuo perdono a tutti gli uomini,
    – fa’ che la nostra vita glorifichi il Padre nostro.
  • Gesù risorto, ricordati di Enrico, Giuseppe e di tutte le nostre sorelle e fratelli defunti.
    – Aprici all’intelligenza delle scritture perché restiamo radicati nella speranza della resurrezione.

(Intenzioni personali formulate nel silenzio)

(Tutti) Ti rendiamo grazie, o Dio, Padre nostro: quando spezziamo il pane, riconosciamo il Signore risorto, e riceviamo il perdono e la pace che solo lui può donare. Egli è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 

Canto all’offertorio

Santo

Santo, santo, santo il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Osanna nell’alto dei cieli.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Osanna nell’alto dei cieli.

Agnello di Dio

 

Antifona alla comunione

Prima di accostarci al Pane Eucaristico, facciamo memoria del Pane della Parola:

Cristo doveva patire e risorgere dai morti il terzo giorno; nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati. Alleluia. (Cf. Lc 24,46-47)

 

Comunione

 

Canto finale

Per la preghiera a casa

Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia:  La gloria e la croce (Isaia 52,13-53,12; Giovanni 12,20-28; Apocalisse 1,9-20).

Letture di domenica prossima, IV di Pasqua B:
Atti degli Apostoli 4,8-12; Salmo 118; Prima lettera di Giovanni 3,1-2; Giovanni 10,11-18.

Il risorto e il più umano dei segni
Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. Com’è difficile credere! Sorgono dubbi. Sgorga una gioia che pare eccessiva: troppo bello per essere vero! Non basta nemmeno il cuore che balza in petto. Questa straordinaria avventura di stupore e di esitazione da allora non si è più fermata ed ha preso anche me e la mia fede. «Non sono un fantasma», dice Gesù: non sono l’illusione di un dormiente o un sogno ad occhi aperti; non sono un mantello di parole pieno solo di vento. Io ho vita piena: guardate! vedete! toccate! mangiamo insieme! Non alla gioia, non alla visione, non ai racconti e alle profezie, gli apostoli si arrendono ad una porzione di pesce arrostito, al più semplice dei segni, al più umano e primitivo bisogno del corpo. Signore così umile che ti avvicini a questi nostri sensi, che ti fai piccolo e concreto perché ti possiamo toccare; che rinunci ai segni prodigiosi proprio per questo, perché vuoi venire più vicino, essere il più familiare possibile! Gli apostoli, segnati per sempre dal segno fra tutti il più umile e quotidiano, lo daranno come prova: noi abbiamo mangiato con lui dopo la sua risurrezione (At 10,41).
Mangiare è il segno della vita; mangiare insieme è il segno più eloquente di un legame rifatto, di una comunione ritrovata che tiene insieme le vite. Quel lamento – non sono un fantasma – arriva fino a me. Chi sei, Signore? Un’emozione occasionale, un gioco d’ombre sul muro della vita, un mito, pur magnifico e necessario, un rito settimanale, poco più che un fantasma? No, Cristo è il presente e il futuro della mia carne, vita della mia vita; piccola porzione di pesce; concreto punto nella storia e nello spazio, ma che si dilata e mi coinvolge. Non è un fantasma, ma parola come spada, svela e apre la vita; pane e vino che bastano ai giorni: vive in me, mi chiama, si dilata dentro, piange le mie lacrime e sorride come nessuno. Talvolta vive al posto mio e cose più grandi di me mi accadono. Forse tutto è più grande di me. E si fa pace (pace a voi!) che non merito, più grande di ogni mio diritto; e si fa intelligenza che io non ho conquistato (svelò loro il senso delle scritture e della vita); e si fa orizzonte e strada e passi d’amico lungo il cammino.
Vorrei oggi ripartire, come i due di Emmaus, alla ricerca della carne di Cristo. E so che Cristo è sparpagliato nella carne del mondo, un Dio vestito di umanità, e tutti i nostri volti insieme fanno il suo unico volto. L’umanità è il corpo di Dio. Vicinissima a te è la sua carne; affidata a te, in tutti i membri della Chiesa e dell’umanità, i più poveri e sofferenti: là le tue mani possono ancora toccarlo e accarezzarlo, per far sì che non sia più vero il lamento di Cristo: non sono un fantasma, io ho carne e ossa, toccatemi! E siate testimoni.
padre Ermes Ronchi

PROSSIMAMENTE