28ª DOMENICA T.O. – ANNO B
Ricordati di mettere il cellulare in modalità “aereo” per non disturbare e non essere disturbato.
Canto
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Atto penitenziale
Signore Gesù, come la pecora smarrita abbiamo camminato sui nostri sentieri, ma lontani da te noi siamo perduti: abbi pietà di noi!
Signore, Pietà!
Cristo Signore, come il giovane ricco abbiamo voluto salvarci da soli, ma lontano da te noi siamo tristi: abbi pietà di noi!
Cristo, Pietà!
Signore, Gesù, come il figliol prodigo abbiamo rinunciato a essere tuoi figli, ma lontani da te noi siamo schiavi: abbi pietà di noi!
Signore, Pietà!
Gloria
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Colletta
Preghiamo.
Ciascuno formula in silenzio la propria intenzione di preghiera.
O Dio, nostro Padre, che conosci i sentimenti e i pensieri del cuore, donaci di amare sopra ogni cosa Gesù Cristo, tuo Figlio, perché, valutando con sapienza i beni di questo mondo, diventiamo liberi e poveri per il tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Introduzione alla Liturgia della Parola
La liturgia di oggi affronta due grandi tentazioni che ci accompagnano da sempre.
La prima è quella di una religione consolatoria. Il brano della Lettera agli Ebrei che leggiamo nella seconda lettura ci parla invece di una Parola di Dio che va a toccare, per convertire, la nostra interiorità più profonda.
La seconda, abbordata dal Vangelo, è che il benessere e la prosperità sono premi di Dio per chi si distacca nel servirlo. In realtà la ricchezza è un ostacolo, perché ci spinge a porre in lei le nostre sicurezze e rischia di demotivarci a seguire Cristo povero.
Prima Lettura Sap 7,7-11
Dal libro della Sapienza
Pregai e mi fu elargita la prudenza,
implorai e venne in me lo spirito di sapienza.
La preferii a scettri e a troni,
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto,
non la paragonai neppure a una gemma inestimabile,
perché tutto l’oro al suo confronto è come un po’ di sabbia
e come fango sarà valutato di fronte a lei l’argento.
L’ho amata più della salute e della bellezza,
ho preferito avere lei piuttosto che la luce,
perché lo splendore che viene da lei non tramonta.
Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni;
nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 89 (90)
Saziaci, Signore, con il tuo amore: gioiremo per sempre.
Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!
Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Rendici la gioia per i giorni in cui ci hai afflitti,
per gli anni in cui abbiamo visto il male.
Si manifesti ai tuoi servi la tua opera
e il tuo splendore ai loro figli.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.
Saziaci, Signore, con il tuo amore: gioiremo per sempre.
Seconda Lettura Eb 4,12-13
Dalla lettera agli Ebrei
La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.
Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo (Mt 5,3)
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia, alleluia.
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VANGELO Mc 10,17-30
Dal Vangelo secondo Marco
Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».
[«Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi»].
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.
La professione di fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito, Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato: della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. (si china il capo) Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi, sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. E aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Gesù, fissatolo, lo amò
e gli disse:
«quello che hai
dallo ai poveri
poi vieni e seguimi»
La nostra preghiera di oggi
Dio Padre chiama ogni persona a seguire il suo Figlio; per rispondere fedelmente preghiamo insieme:
Il tuo amore converta il nostro cuore, Signore.
- Per la Chiesa: libera dal servilismo di fronte al potere e dalla compromissione con gli interessi economici sia segno di speranza per tutti i popoli
– e faccia conoscere a tutti la chiamata di Dio a far parte del suo Regno. - Per la nostra parrocchia: lo Spirito, che guida ed accompagna la Chiesa nella sua missione per gli uomini, susciti catechisti e profeti
– che annuncino, con la vita e la parola, che Dio viene per offrirci la comunione nel suo Regno. - Per i ragazzi delle nostre parrocchie che la prossima domenica riceveranno il sacramento della Confermazione:
– il dono dello Spirito li renda gioiosi profeti dell’amore di Cristo. - Per i catechisti: siano veri compagni di cammino nella fede per le persone loro affidate
– e attenti testimoni dell’agire dello Spirito di Dio in loro. - Per noi qui riuniti: l’eucaristia che celebriamo sia godimento del centuplo promesso dal Signore ai suoi discepoli
– e anticipo di vita eterna. - Per Loris, Maria Luisa, Francesca e per tutti i nostri fratelli e sorelle defunti:
– conferma in noi, Signore, la speranza che insieme a loro risorgeremo a vita nuova in Gesù Cristo.
(Intenzioni personali formulate nel silenzio)
(Tutti): O Padre, tu offri le ricchezze del Regno a coloro che si fanno poveri di cuore: donaci la sapienza dello Spirito per vivere la tua Parola ed essere fedeli invitati e inviati dal tuo Figlio. Egli è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Canto all’offertorio
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Santo
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Agnello di Dio
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Antifona alla comunione
Prima di accostarci al Pane Eucaristico, facciamo memoria del Pane della Parola:
Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e vieni! Seguimi! (Cf. Mc 10,21)
Comunione
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Canto finale
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Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: Dio e il denaro (Luca 6,20-26; 16,9-16; Giacomo 5,1-6); i veri tesori e le preoccupazioni vane (Salmo 54; Luca 10,38-42; 12,13-34; Filippesi 4,6-8; 1Timoteo 6,8-19; 1Pietro 5,5-11).
Letture di domenica prossima, XXIX del Tempo ordinario anno B:
Isaia 53,2-11; Salmo 33; Lettera agli Ebrei 4,14-16; Marco 10,35-45.
Vendi quello che hai e seguimi
Questo racconto dell’uomo ricco, che ha avuto la pretesa di seguire Gesù senza smettere di essere ricco, ha dovuto impressionare molto le prime comunità di credenti in Gesù. Ne è prova il fatto che i tre vangeli sinottici ci hanno lasciato il ricordo particolareggiato di quest’episodio (Mc 10, 17-30; Mt 19, 16-30; Lc 18, 18-30). Un episodio nel quale è evidente che, a giudizio di Gesù, la pretesa di stargli vicino conservando allo stesso tempo le proprietà, i beni, l’abbondanza dei molti averi e dei molti capricci, è un progetto contraddittorio, impossibile. Perché in un simile progetto si pretende di armonizzare due cose inconciliabili, che sono contraddittorie l’una con l’altra, la “vicinanza a Gesù” ed il “possesso di beni”. Voler avere queste due cose contemporaneamente, questo è semplicemente impossibile. Non inganniamoci. Non c’è ragione o argomento che possa giustificare in una stessa vita la presenza di Gesù e della ricchezza. Il primo passo che deve fare chi voglia stare con Gesù è passare dall’essere ricco al non esserlo.
Perché è così? Perché quest’asserzione così perentoria? Non bisogna essere molto intelligenti per vedere con chiarezza che deve essere così. Perché? La risposta è chiara e dura allo stesso tempo. Per senso comune, per la ragione più elementare, la proprietà individuale dei beni di questo mondo non si può anteporre alle necessità fondamentali della grande maggioranza degli esseri umani. Se questo principio non si mantiene saldo, finisce per imporsi la “Legge della Giungla” e distrugge la convivenza umana. Il più forte si impone, comanda ed divora il più debole. La convivenza si trasforma in violenza e la violenza finisce per distruggere tutti. È quello che stiamo vedendo e vivendo in questo momento nel nostro mondo, nel quale il 2 % degli abitanti del pianeta domina, comanda, usa e abusa non solo dei beni della terra, ma anche del futuro della terra stessa. Mentre noi altri ci rassegniamo e stiamo zitti, desiderando assomigliare a quelli che ci stanno distruggendo.
Questo ha una soluzione? Il problema sta nel fatto che nella società l’«uguaglianza» e la «libertà» non possono unirsi e non sono armonizzabili, a meno che non si introduca un principio ed una convinzione che intervengano come un principio esterno interiorizzato da tutti, o almeno da una importante maggioranza. Questo principio può essere il Vangelo che Gesù ci ha lasciato. Se nella società si privilegia la libertà, il pesce grande si mangia il pesce piccolo. E se vogliamo ad ogni costo avere l’uguaglianza, questa si può conseguire mediante una dittatura che controlli tutte le libertà. Essere liberi ed essere uguali, rispettando allo stesso tempo le differenze, non è possibile, se una tale utopia non si programma a partire dai principi (per esempio) posti da Gesù e vissuti dallo stesso Gesù. Solo una ferma e condivisa convinzione di “fede laica” può essere la radice ed il cammino che ci porti a poter vivere in una società “libera” ed “egualitaria”. Questo ha voluto e proposto Gesù con la sua vita e con il suo Vangelo. Ecco perché trasformare il Vangelo in religione significa non solo deformare il Vangelo, ma anche distrarre e tranquillizzare la gente perché tutto continui ad essere come è. Ossia il disastro più grande.
p. José María Castillo