4ª DOMENICA DI AVVENTO – ANNO A

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Canto

 

Atto penitenziale

Dio nostro, tu sei invisibile nel segreto della tua eternità, silenzioso nell’intimità del tuo amore: per vederti bisogna morire, per ascoltarti bisogna tacere.
Abbi pietà di noi. Signore pietà.

Dio nostro, tu non sei anonimo o sconosciuto, ci hai svelato il tuo Nome glorioso; in Cristo ci hai mostrato il tuo volto: per riconoscerti bisogna guardare con amore al fratello.
Abbi pietà di noi. Cristo pietà.

Signore Gesù, le nostre pene e le nostre speranze sono in te; noi ti attendiamo con gioia: con la preghiera affrettiamo il tuo giorno, con la veglia accresciamo la nostra speranza.
Abbi pietà di noi. Signore, pietà.

 

Preghiera all’accensione della candela

Quattro candele accese successivamente ogni domenica per le quattro settimane di Avvento, evidenziano la progressiva venuta di Cristo, luce del mondo, e la nostra crescente attesa dello Sposo dell’umanità.
(Tutti) La quarta candela di Avvento
rischiara la nostra attesa,
per il Natale ormai vicino.
Noi ti invochiamo:
vieni di notte con la tua luce,
ma nel nostro cuore è sempre notte:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni figlio della pace, Dio con noi,
noi ignoriamo cosa sia la pace:
e dunque vieni sempre, Signore.
Noi siamo tutti lontani, smarriti,
né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo:
vieni, Signore.
Vieni sempre, Signore.

 

Colletta

O Dio, Padre buono, che hai rivelato la gratuità e la potenza del tuo amore nel silenzioso farsi carne del Verbo nel grembo di Maria, donaci di accoglierlo con fede nell’ascolto obbediente della tua parola. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 

LITURGIA DELLA PAROLA

 

Prima Lettura    Is 7,10-14

Dal libro del profeta Isaia
In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto». Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore». Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

 

Salmo responsoriale  dal Salmo 23 (24)

Rit. Ecco, viene il Signore, re della gloria.
Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito
Rit.
Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.
Rit.
Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe
Rit.

 

Seconda Lettura    Rm 1,1-7

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

 

Canto al vangelo         Mt 1,23

Alleluia, alleluia.
Ecco, la vergine concepirà
e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele:
«Dio con noi».
Alleluia, alleluia.

 

VANGELO  Mt 1,18-24

Dal Vangelo secondo Matteo
Gloria a te, o Signore.
Gloria a te, o Signore.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.

 

La professione di fede

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti.

Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.


La vergine
concepirà
un figlio:
l’Emmanuele,
Dio con noi.

 

 

La nostra preghiera di oggi

Fratelli e sorelle, siamo vicini al Natale. Prepariamoci a celebrare l’incarnazione del Verbo con la gioia di chi sa attendere nel cuore, di chi chiede di vedere oltre i turbamenti e gli smarrimenti presenti.

  • Rallegrati, re David:
    – tu hai cantato il Cristo come primogenito, l’Altissimo sopra tutti i re della terra, generato prima della stella del mattino.
  • Rallegrati, profeta Michea:
    – tu hai annunciato a Betlemme la nascita del Messia, colui che pascola il suo gregge con la potenza e la forza del Signore.
  • Rallegrati, profeta Isaia poiché si sta compiendo il grande segno:
    – la vergine partorirà un figlio, Emmanuele sarà il suo nome.
  • Rallegrati, profeta Sofonìa:
    – il Signore è in mezzo a noi, egli danza ed esulta di gioia con il suo amore che ci rinnova.
  • Rallegratevi voi tutti profeti,
    – voi che avete atteso la venuta del Messia, voi che l’avete contemplata da lontano, voi che l’avete annunciata per noi.
  • E tu, Giovanni, amico dello Sposo, rallegrati e danza di gioia:
    – il Messia fin dal seno di sua madre fa scendere lo Spirito santo su di te.
  • Rallegratevi Giuseppe e Maria, umili figli di Israele:
    – dal vostro “sì” nasce Gesù; egli salverà il suo popolo dal peccato; è per noi via, verità e vita.
  • Rallegrati Chiesa, Dio si fa uomo perché l’uomo diventi Dio:
    – insieme ai santi, a Giuseppina, Sebastianina e a tutti i nostri fratelli e sorelle defunti contempliamo il mistero dell’incarnazione.

(Tutti): Dio Padre nostro, attraverso le esigenze e le fatiche del nostro lavoro, preparaci a celebrare la venuta di tuo Figlio nella nostra condizione umana e concedici di amare la nostra vita terrena, come lui l’ha amata, poiché egli ha voluto condividerla con noi. Sii benedetto ora e sempre. Amen.

 

Canto all’offertorio

Santo

Agnello di Dio

 

Antifona alla comunione

Prima di accostarci al Pane Eucaristico, facciamo memoria del Pane della Parola che abbiamo ricevuto dicendo insieme:

Giuseppe, non temere: Maria darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù. Egli salverà il suo popolo. (Cf. Mt 1,20-21)

 

Comunione

Canto finale

Orientamenti per la preghiera Leggere nella bibbia: Gesù è conosciuto come figlio di Giuseppe, discendente di Davide: Mt 13,53-58 e Gv 6,41-50. 
Le letture di Natale: Isaia 52,7-10; Salmo 97; Ebrei 1,1-6; Giovanni 1,1-18 
Il giusto Giuseppe In che cosa consiste la giustizia di Giuseppe? Nulla ci viene detto della sublime giustizia a causa della quale Giuseppe ha creduto nell’intervento divino; a differenza della Vergine, infatti, egli non svolge alcuna parte nella concezione verginale. La sua giustizia si compie quando permette a Dio di sormontare le difficoltà che crea una nascita senza padre, infamante per gli uomini. In compenso Giuseppe ha un ruolo capitale nella nascita legale. Come Maria ha obbedito in qualità di serva del Signore per concepire il Figlio dell’Altissimo, così egli deve obbedire per divenirne il padre. L’indugio che lo abbandona alle sue sole risorse non è riferito per interessarci alle sue angosce o alla sua virtù morale, ma per rivelare come si realizza il piano divino. Dio solo conduce lo svolgersi degli avvenimenti, ma non per questo disdegna il concorso degli uomini. È in nome della stirpe davidica, in nome d’Israele, come rappresentante del popolo eletto che, per ordine divino, il giusto Giuseppe accetta il mistero della nuova Alleanza. Se Luca, evangelista di Maria, racconta la concezione e la nascita del Figlio della Vergine, Matteo riferisce la nascita del Messia, del Figlio di David. Giuseppe si mostra giusto non in quanto osserva la Legge che autorizza il divorzio in caso di adulterio, né perché si dimostra buono, né perché egli debba render giustizia ad una innocente, ma per il fatto che egli non Vuole farsi passare per padre del bambino, Figlio di Dio. Se egli teme di prendere con sé la sua sposa, Maria, non è per una ragione profana; è perché egli scopre una «economia» superiore a quella del matrimonio che intendeva contrarre. Il Signore ha modificato il suo disegno su di lui; ch’egli accetti di assicurare l’avvenire della sua eletta. Giuseppe si ritira, avendo cura, nella delicatezza della sua giustizia verso Dio, di non «divulgare» il mistero divino di Maria. (…) Giuseppe non è soltanto un modello di virtù, ma l’uomo che ha svolto una funzione indispensabile nell’economia della salvezza. E giusto Giuseppe può venir paragonato a Giovanni il precursore. Giovanni annuncia e indica il Messia; Giuseppe accoglie il salvatore d’Israele. Giovanni è la voce che si fa eco della tradizione profetica; Giuseppe è il figlio di David che adotta il Figlio di Dio. A motivo della sua proclamazione ufficiale, Giovanni è Elia, il grande profeta; a motivo dell’umile accoglienza ch’egli fa all’Emmanuele nella sua stirpe, Giuseppe è il giusto per eccellenza. Come tutti i giusti, egli aspetta il Messia, ma solo lui riceve l’ordine di gettare un ponte tra i due Testamenti; molto più di Simeone che prende Gesù tra le sue braccia, egli accoglie Gesù nella propria stirpe. Giuseppe reagisce come i giusti della Bibbia davanti a Dio che interviene nella loro storia: come Mosè che si toglie i sandali, come Isaia terrificato dall’apparizione del Dio tre volte santo, come Elisabetta che si chiede perché la madre del suo Signore venga da lei, come il centurione del vangelo, come Pietro che dice: «Allontanati da me, Signore, perché sono un peccatore» (Lc 5, 8). X.-L. Dufour, Studi sul vangelo, pp. 105-108.