VIENI O SPIRITO CREATORE

Vieni o Spirito creatore,
vieni nel nostro intimo,
vieni ed invadi con il tuo amore,
i cuori che hai creato.

Tu sei la nostra luce,
dono di Dio altissimo,
sei acqua viva, fuoco, amore
ed energia vitale.

Pienezza d’ogni dono,
segno dell’amore del Padre,
sei la conferma alle promesse
e guida alla parola.

Da’ luce ai nostri occhi,
amore ai nostri cuori,
vieni e sostieni con la tua forza,
l’umana debolezza.

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 5, 20-22a.27-28.33-34a.37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.
Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».

Parola del Signore.

  1. Gesù Mostra una Legge nuova, o meglio un nuovo modo di vivere la Legge secondo l’intenzione originaria di Dio. “Cristo non è tratteggiato da Matteo come Mosè, ma sarebbe la stessa voce e la presenza di Dio, che consegna ai discepoli la sua Tȏrah, cioè la Legge sacra. Sono i discepoli a essere come Mosè: essi salgono sul monte a ricevere la rivelazione del Figlio di Dio, mentre le folle a valle incarnano Israele, il popolo liberato che dovrà accogliere e vivere quella Legge. Tuttavia la rivelazione di Gesù non è alternativa a quella di Dio al Sinai. Quest’ultima non è da Lui abolita ma è portata con autorità alla pienezza del suo significato. Per Matteo non è quini una dottrina del tutto nuova. È invece lo svelamento pieno della Parola d Dio donata al Sinai. Uno svelamento condotto però con autorità divina: «è stato detto agli antichi… ma io vi dico…», ripeterà Gesù nelle pagine successive (Matteo 5,17-48)”. (Ravasi https://notedipastoralegiovanile.it/index.php?option=com_content&view=article&id=15100:le-beatitudini-il-codice-cristiano-della-felicita&catid=171&Itemid=101)
  2. Come essere giusti davanti a Dio? Giuseppe è il prototipo dell’uomo giusto, che sa coniugare la giustizia con la misericordia e con l’amore.
  3. Sfida per ciascuno di noi: rispettare la legge cercando di viverne il senso profondo.

Il tema di oggi è la sostenibilità economica della parrocchia

  1. La sostenibilità ha delle esigenze ineludibili, ma non è fine a se stessa: serve per sostenere l’azione pastorale della comunità parrocchiale. È a partire da questo fine che va valutata e indirizzata.
  2. La costituzione del ramo ETS ci provoca positivamente in due direzioni:
    a) l’importanza di vivere la legalità scegliendo di essere dentro e non fuori o sopra a tutte le normative che regolano la civile convivenza;
    b) l’uso responsabile e chiaramente finalizzato degli strumenti che il Codice del Terzo Settore ci offre per agevolare la sostenibilità di tante nostre attività.

VIENI O SPIRITO CREATORE

Vinci il mistero del male,
da’ pace a questa vita,
fa’ che, avendo Te  come guida,
evitiamo ogni male.

Aprici all’amore del Padre,
svela a noi il Figlio,
portaci a credere solo in Te,
loro infinito amore.

Gloria a Dio Padre,
al Figlio che è risorto,
e gloria a Te che ci accompagni
ora e sempre. Amen.