Quando arrivava il momento di mettersi a tavola il posto riservato a noi cuoche era indicato con il cartellino “CHEF”, ma in realtà tutti noi che andiamo a cucinare al campo- scuola nella vita svolgiamo lavori completamente diversi. Ma ci piace cucinare, e farlo in buona compagnia è sicuramente più bello!

Per raccontare la nostra esperienza di cuoche-volontarie iniziamo a stuzzicare il vostro appetito elencando alcuni dei piatti che abbiamo preparato: polpettone, arista, couscous, salsicce e fagioli, tortellini panna e prosciutto, pasta zucchine e speck, kebab, peperonata, pane burro e marmellata, dolce alla crema e nutella e tanto, tanto, tantissimo pane!

Al campo scuola noi cuoche si cucina per i ragazzi, ma loro, per noi, fanno molto, molto di più: ci ricaricano di energia (tranne quando, durante la pause dalle attività, ascoltano musica trap a tutto volume….) e ci fanno sentire parte del loro grande gruppo: in pratica non siamo solo spettatrici, ma anche attrici! Durante il giorno la scena cambia di continuo e, a parte la stanchezza, non vorresti mai che lo spettacolo finisse, perché le “sorprese” sono tante! E anche quando pensi che finalmente potrai avere mezz’ora per riposarti… niente da fare: arriva un forte temporale, le attività dei ragazzi devono essere riviste e quindi anche in cucina bisogna cambiare programma e contribuire a far funzionare i cambiamenti.

Ma per noi cuoche concretizzare il desiderio di essere utili è un privilegio, è vita preziosa, è Amore.

Non ci resta che dire che sono stati giorni da ricordare come un’esperienza di grande valore: il luogo isolato immerso nella natura; la Messa di Don Leo celebrata ogni giorno; il cibo preparato anche grazie a chi ha pensato al menù e a chi ha fatto la spesa; a chi, da casa, ha sicuramente sostenuto il campo ed i ragazzi con i propri pensieri e preghiere. Un mondo intero tutto lì a San Martino!
E quando questo “mondo” lo devi lasciare per dare spazio ad un altro turno di cuochi, cala un velo di tristezza… ma anche la voglia di esprimere riconoscenza verso gli animatori e verso i ragazzi per i giorni trascorsi con loro.

Proprio per questo, prima di andarcene via, abbiamo regalato ad animatori e ragazzi un puzzle, pensando che in ogni piccolo pezzetto si rispecchia ognuno di loro e che il puzzle si può completare solo cercandosi, accettandosi e crescendo insieme: uniti in Uno solo!
Il nostro augurio è che nessun pezzo vada perduto, perché l’amicizia di questi ragazzi è bella, è sorprendente, è sacra e merita di essere coltivata per crescere sempre di più.
Bea&Chiara

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