Molte parrocchie in questo tempo di digiuno eucaristico si stanno attrezzando per trasmettere la messa domenicale in streaming.
Noi, con alcune altre parrocchie abbiamo fatto una scelta diversa: tre piccoli sussidi per celebrazioni domestiche del Giorno del Signore. A un mezzo di comunicazione di fronte al quale non puoi che essere spettatore passivo, abbiamo preferito una modalità di celebrazione attiva, fondata sul sacerdozio comune di tutti i battezzati, dando un valore attuale all’espressione “Chiesa domestica”.
I sussidi possono essere scaricati o ritirati in chiesa. Al termine delle celebrazioni chiediamo anche un ritorno, un commento sul Vangelo che raccoglieremo insieme ad tutti gli altri per formare una grande riflessione condivisa. Buona Domenica.
I SUSSIDI, OLTRE CHE SCARICABILI, SONO DISPONIBILI IN CHIESA.
Cari parrocchiani, invitiamo ognuno di voi a inviarci la propria riflessione, anche un semplice pensiero, entro le ore 14.00 della domenica. Raccoglieremo tutte le riflessioni e le condivideremo con voi entro le ore 18.00, così da celebrare anche a distanza la nostra comunione.
Potete inviare il Vostro contributo compilando direttamente la scheda sottostante.
Vi ringraziamo per la partecipazione!
Gesù piange per la morte di Lazzaro e ne è profondamente commosso. Non perché la morte sia una fine senza speranza – di lì a poco infatti resuscita Lazzaro – ma perché partecipa alle nostre vicende e ci è vicino, molto più di quanto ci rendiamo conto.
Cerchiamo allora di non scordarlo mai, specialmente nelle ore più buie, e cerchiamo di avere sempre la fede di Marta e Maria, che pur nel loro dolore, tengono sempre il Cristo come loro riferimento fondamentale.
La mancanza degli incontri si fa sempre più grande, ma nel frattempo, questo rito in famiglia sta diventando un appuntamento atteso da tutti e quattro. Quindi grazie, grazie per averlo pensato così come è strutturato, grazie per il video dell’omelia che, oltre alla gioia di vederti, ci dà un grande aiuto per le nostre riflessioni. Gesù che piange per Lazzaro, piange per noi. Le lacrime di Gesù sono segno della sua umanità, egli partecipa al nostro dolore, al nostro smarrimento.
Ma Signore se resti con noi non abbiamo più nulla da temere. Insieme a te possiamo farcela.
Signore liberaci dalle bende che abbiamo sugli occhi e facci tornare alla luce, come hai fatto con Lazzaro.
Aiutaci Signore a far memoria di quello che sta accadendo adesso, in modo che il nostro domani sia arricchito da quanto di buono sta nascendo. Aiutare chi è solo e in difficoltà, tornare all’essenziale distaccandoci dal superfluo, prestare attenzione a chi ci è vicino, ricostruire relazioni di amicizia vera, avere più rispetto per il nostro mondo.
Signore aiuta e proteggi tutti i medici e infermieri, stando loro accanto in questo momento di difficoltà e solitudine.
La resurrezione di Lazzaro è un’anticipazione della resurrezione di Gesù che verrà a salvarci.
“Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno”
Il segno della resurrezione di Lazzaro sarà la causa della morte di Gesù, ma nel contempo anticiperà la sua resurrezione gloriosa. Morte e vita un dialogo continuo che per chi perde la persona amata, si sfoga nel pianto di dolore , di dolore ma non di disperazione per cui tutto è perduto perché CHI CREDE NON MORRA’ IN ETERNO. !!!
Cara Comunità. Oggi abbiamo visto un Gesù che piange. Un Gesù pieno di umanità e di tenerezza. In famiglia abbiamo pregato perché anche tutti noi, dopo questo momento di “pianto”, sperimentiamo la gioia della Risurrezione. Nel leggere il Vangelo ci ha particolarmente colpito il fatto che Gesù chieda di “Togliere la pietra” del sepolcro… Tutto il resto lo fa lui, il grosso lo fa lui, ma a noi viene chiesto di “Togliere la pietra”. Auguriamo a tutti noi di poter togliere le pietre dalle nostre vite. Vivere con leggerezza, come ci ha detto lo psicologo Olianti in una delle sue “pillole” di questa settimana, non vuol dire vivere con superficialità, ma riuscire a vedere le cose “dall’alto”. Un grandissimo abbraccio a tutti.
Siamo felici di aver fatto questa Celebrazione in Famiglia.
Ci ha commosso il pianto di Gesù per la morte di Lazzaro. Sentiamo vicina tutta la nostra Comunità con questa Celebrazione.
Grazie per questa opportunità. Mi manca moltissimo la nostra comunità ed in questo giorno mi ha colpito molto, come sempre, l’immagine di Gesù che piange per un amico morto. Ogni volta che ci troviamo di fronte alla grande umanità di Gesù ci sentiamo meno tristi, sapere che anche Lui ha pianto e sofferto ci consola. Oggi ci sono tanti che piangono per la paura, per la stanchezza, per i morti, per la povertà che avanza . Il mio pensiero va dunque a loro a cui auguri di sentirsi in comunione con Gesù che piange
Noi piangiamo chi muore pur credendo nella nuova vita dopo la morte, in realtà non ci rassegniamo alla morte fisica. Per questo Maria , Marta e i giudei piangono nonostante Gesù li rassicuri. Gesù parte per andare dall’amico morto nella certezza che questo risorgerà. Lo stesso Gesù , poi, piange perché si cala nella sofferenza degli amici, questo significa che Gesù vive la nostra sofferenza terrena di chi pur con fede non ha certezze.
Come siamo stati guariti dalla cecità domenica scorsa, con la stessa fede oggi, affidiamo a Gesù tutti i nostri macigni che ci tengono nei sepolcri, perché Lui li faccia rotolare via per farci volare sempre più leggeri verso l’Alto.
“Signore se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto”
Mi ricorda di vivere la vita in profondità
ed in comunione ogni giorno, e non lasciarmi sfiorare da essa.
Grazie Luca dell’abbraccio, arriva eccome.
«Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni».
Mi sento parte di questa umanità morta da tempo, senza saperlo.
Guardavo il masso che oggi ci è stato suggerito posare sulla nostra tavola durante la celebrazione, segno per me del mio sepolcro chiuso.
Gesù vuole ed è capace di salvarmi, di darmi Vita.
A me è chiesto accorgermi di averne bisogno e, con l’aiuto di voi fratelli, far rotolare via quella pietra troppo grossa e pesante per uno solo.
In questo io leggo le parole ripetute tante volte in questi giorni anche da papa Francesco: Non ci salviamo da soli!
Possiamo farlo inseme aiutandoci gli uni gli altri, al resto ci pensa Lui.!
“Tolsero dunque la pietra.”
«Questa malattia non porterà alla morte». Sono parole difficili da pronunciare in questo tempo. Pronunciamole come segno di speranza per quanti sono nella malattia e come consolazione per chi piange la separazione del lutto. Nella prospettiva della risurrezione
Rimaniamo in silenzio di fronte al Vangelo di oggi. Un silenzio profondo che ci mette dinanzi a noi stessi e ci interroga in modo ancora più incisivo su cosa vogliamo e su dove siamo nel nostro percorso di fede. La Parola oggi ci pone di fronte a qualcosa di particolarmente forte: la morte ed il dolore che circonda inevitabilmente tale evento. Pensiamo alla morte fisica che tanto ci spaventa, ci terrorizza, ma anche ai momenti di oscurità che attraversiamo, quelle “morti interiori” che ci rendono incapaci di vivere nella pienezza la nostra vita.
In questo momento non possiamo fare a meno di piangere nel vedere la fila di camion dell’esercito che trasportano salme nel silenzio e nel dolore di chi ha perso i propri cari. Ancora oggi di fronte al diffondersi del contagio ci sentiamo minacciati, impauriti, impotenti…
Di fronte a tanto dolore e morte, come Marta, chiamiamo Gesù, lo desideriamo incontrare, esprimergli la nostra disperazione: Signore, se tu fossi stato qui, tutto questo non sarebbe successo!! Quel Gesù che arriva sempre, che di fronte alle nostre chiamate è presente, prova compassione e piange davanti alle nostre morti, alle grandi sofferenze umane… e le sue lacrime “sono come la pioggia che scende sulla terra e la feconda”, dalle sue lacrime ritorna la vita!!! Che meraviglia!!
Oggi ci domandiamo se, nel profondo di noi stessi, sentiamo veramente che Gesù è colui che risveglia dalla morte, è vita di coloro che credono in lui… E’ nel mare tempestoso, nelle notti oscure, quando tutto sembra perduto, che si misura la nostra fede … Oggi crediamo che solo rimanendo vicino a lui, vivendo alla presenza costante del suo amore possiamo avanzare con fiducia verso la certezza della fede e questa certezza è vita per noi!!!
Grati al Signore per le sue parole di vita, lo invochiamo perché ci guidi in questo cammino e nella forza della fede, che ci libera dalle paure e dalle tenebre, possiamo essere di aiuto ai fratelli e sorelle che soffrono ed hanno bisogno di gesti di speranza e di gioia, conforto e di amore.
Marzia Domenico
Ho cercato di guardare questo brano da un altro punto di vista quello di Lazzaro. Era grande amico di Gesù ma Gesù non era con lui al momento della morte, lo aveva abbandonato nel momento piu buio. Come si sarà sentito, che sentimenti avrà provato?
Anche Gesù sperimenta tutto questo quando grida “Mio Dio perché mi hai abbandonato?” Allora solo la fede ci può essere di aiuto sapere che ‘chi vive e crede in me non morirà in eterno” solo questo ci fara superare i momenti piu brutti. Buona domenica a.tutti
Questo pomeriggio ci siamo “incontrati” con alcuni bambini del 3* corso, condividendo la nostra quotidianità in questo periodo di isolamento. Seppur lontani ci siamo sentiti vicino e dopo aver ascoltato la spiegazione del Vangelo di oggi da parte di don Luca, tenendoci virtualmente per mano, abbiamo pregato il Padre con la preghiera che Gesù ci ha insegnato.
Bea&Silvia
Mi piace questo Gesù così uomo, così vicino a noi, che si commuove,che si turba davanti alla morte di Lazzaro, davanti al dolore di Marta e Maria.
Piange con Amore e per Amore.
Mi viene da chiedermi davanti alla tanta sofferenza di questo momento che viviamo, se riesco a vincere la paura, la solitudine facendomi veramente prossima a chi soffre evitando il rischio di chiudermi ancora di più nella mia ” casa”?
Se sono capace, come a chiesto il Papa , di chiedere la Grazia di provare una compassione profonda, di riuscire a piangere con Lui con Amore e per Amore?
Dopo aver letto il Vangelo di oggi, ci siamo soffermati sulle parole di Gesù “Lasciatelo andare”. Abbiamo letto in esse un messaggio che Gesù ha già espresso altre volte nel Vangelo: ad esempio, dopo aver ridato la vista al cieco o dopo aver guarito la figlia del capo della sinagoga, Gesù non chiede di rivelare o diffondere quanto compiuto.
È un rapporto intimo fra Gesù e l’altro.
E anche adesso, chiede a tutti di lasciar andare Lazzaro (del quale poi non si saprà più niente), che non deve essere visto come vessillo della grandezza di Dio. Gesù lo lascia andare per tornare a vivere la propria vita: la sua resurrezione è stata compiuta per volere di Dio, ma non per dare visibilità a suo Figlio, bensì per mostrare che, chiamati da Dio e affidandoci a Lui, si può uscire dal sepolcro della morte spirituale e vivere in pienezza.
Messaggio sempre attuale, ma a maggior ragione in questo momento in cui ciascuno di noi è chiamato ad affidarsi all’amore di Dio, amando a nostra volta ed offrendoci agli altri senza paura.
Fam. Mischi